Il nome composto dalle parole latine “digit” (che vuol dire “cifra” e vuole indicare l’aspetto digitale e successivamente tecnologico) e “museum”, che vuole indicare un luogo di cultura e sapere, che abbia una certa importanza, quasi sacralità.
“Museum” in latino significa anche “studium”, cioè lo studio, il desiderio di imparare cose nuove e di allargare il proprio sapere. L‘obiettivo è quello di trasferire sapere unificando materiale multimediale (audioguide e successivamente tour virtuali con un certo grado di interazione) sotto un unico servizio, in modo che le mostre che sono state fatte sui più disparati argomenti culturali siano disponibili in versione virtuale anche dopo la loro conclusione il nome ha una caratteristica di maestosità che viene rafforzata dal logo.
Il logo e’ disegnato partendo da una normale icona simbolo di un museo che viene costruita all’interno di un quadrato e modificata in modo tale che le colonne vadano a formare le lettere iniziali delle due parole del naming, secondo una costruzione prospettica.
Il richiamo al digit viene ottenuto rendendo negativa in modo simmetrico la parte di destra per richiamare le due cifre 0 e 1, che sono i mattoncini delle informazioni digitali.
La scelta del colore è stata fatta in linea col target di riferimento e la sensazione che si vuole generare intorno al brand: il colore Blu è il simbolo della calma, della tranquillità e dell’equilibrio; ha la capacità di generare un senso di rilassamento che regala stabilità alla sfera emotiva. Dona maggiore sensibilità portando l’individuo ad essere più vulnerabile ad eventuali attacchi esterni. Coloro che prediligono il colore blu sono persone caratterizzate da sentimenti profondi ed intensi, sono sereni e tranquilli e con una spiccata capacità di trovare il proprio equilibrio interiore. Sono individui che fanno dei propri ideali la loro arma vincente, così da ottenere una certa stabilità dovuta anche all’attaccamento alle tradizioni.